venerdì 29 novembre 2013

Regione Piemonte: un governo d'emergenza?


Dovremmo guardare con maggiore distacco alla crisi che si manifesta in questi giorni in Consiglio regionale del Piemonte. E’ vero, deve essere biasimato e perseguito lo sperpero di denaro nelle spese dei gruppi consiliari che si è compiuto in questi anni di lassismo, mancati controlli, arroganze. E dovrebbe sin d'ora essere più trasparente l’intero sistema, che non pubblica sul web il bilancio complessivo del consiglio regionale, che naviga sul folle costo stimato di 57 milioni di euro all’anno, tra personale, servizi, locali, stipendi e servizi.

Guardando con distacco, il tema è però diverso.

Roberto Cota e la Regione Piemonte non ce la fanno, non ci riescono: è questo il punto. Hanno un debito gigantesco e in aumento, uno scollamento decisionale completo tra le ASL e la Regione, un debito regionale di 7-8 miliardi (miliardi) di euro e consolidato con partecipate e ASL di 13 miliardi (miliardi) di euro. Stiamo parlando di 3 punti di IVA sull’intero Paese per un anno, di passare dal 21% al 24%. Non riescono a governare il sistema regionale piemontese, non riescono a chiudere il bilancio di previsione entro il 31 dicembre, e da anni vanno in esercizio provvisorio. In questo modo, le ASL e le partecipate “stimano” quanto loro spetta, e spendono necessariamente di più. E poi qualcuno deve ripianare, con il debito.