lunedì 7 aprile 2014

Un contributo al dibattito sulla crisi di governo regionale in Valle d'Aosta



1. La crisi economica - globale e italiana - ha avuto importanti ripercussioni sulla Valle d’Aosta, in particolare con una significativa riduzione delle risorse destinate al bilancio regionale. Anche le trasformazioni politiche e sociali italiane – dal fallimento nell’attuazione della riforma del Titolo V del 2001, alle crisi nel funzionamento dell’amministrazione e della rappresentanza politica, all’indebolimento della coesione sociale e al declino culturale – hanno avuto riflessi importanti sulla vita politica valdostana, con una forte polarizzazione del dibattito, e l’introduzione di problemi di natura economica, istituzionale, sociale-culturale.
La crisi economica e l’impatto sul bilancio regionale hanno costretto a concentrare gli sforzi di governo su diverse questioni, nella gestione dei programmi di investimento pubblici, del welfare, nella crisi occupazionale e di interi settori economici, come quello edile. L’Ente Regione ha assicurato la gestione, anche se a volte difficile, e la conservazione dell’insieme del welfare regionale, con le decisioni e gli adattamenti che sono stati di volta in volta necessari.


Tuttavia, se si può rivendicare la capacità del governo regionale nel gestire la fase appena trascorsa con adeguata stabilità, si deve anche considerare che l’attuale quadro politico, istituzionale ed economico, richiede un aggiornamento sia delle strategie sia degli orientamenti politici, e in particolare in vista delle imminenti riforme delle istituzioni e delle autonomie.

Occorre oggi non soltanto rispondere alle sfide che si affacciano alla porta della Valle d’Aosta con misure e strumenti di adattamento, ma anche anticipare i problemi che si profilano. La funzione difensiva non risulta più sufficiente: essa pone la Regione in una posizione di conservazione di metodi e politiche ormai meno sostenibili sul medio termine, per ragioni finanziarie ma anche di mutamento del quadro esterno, istituzionale ed economico. Alla funzione soltanto difensiva, quindi controcorrente rispetto a tendenze economiche e politiche sempre più restrittive, va sostituita una politica di anticipazione e partecipazione attiva al cambiamento, soprattutto con l’obiettivo di mantenere, consolidare e promuovere l’autonomia, nonché il governo dell’autonomia e la sua efficacia.


2. Sotto il profilo politico, l’aggiornamento della strategia ha riflessi in vari ambiti, fino alla composizione del governo regionale e alla maggioranza che lo sosterrà. E’ anzitutto opportuno focalizzare le azioni e le sedi in cui esprimerle.

2.1 Continuità nella gestione della crisi
Il governo regionale dovrà anzitutto confermare la propria capacità nell’assicurare la gestione della crisi economica e delle risorse, in continuità con quanto avvenuto sinora. Occorre quindi un grado di continuità nella gestione dei processi correnti, in particolare nella relazione tra le disponibilità di bilancio, gli assessorati tecnici, gli impegni principali assunti, la sostenibilità del sistema di welfare, il dialogo tecnico con l’amministrazione centrale.

2.3  Promozione dell’autonomia nella riforma del Titolo V.
Sarà necessario che le azioni nei diversi settori economici e dello sviluppo siano sostenute non soltanto da una difesa dell’acquis dell’autonomia, ma anche da un adattamento delle competenze nel contesto competitivo e territoriale – italiano ed europeo -  in vista della nuova riforma del Titolo V.

2.2 Interventi di anticipazione per lo sviluppo economico
Servirà un approccio anticipatore in materia di sviluppo economico e occupazione, anche per favorire la compensazione nel settore privato del lavoro e del reddito che in parte verranno a mancare nei prossimi anni dal settore pubblico. Le politiche dovranno favorire le buone condizioni d’impresa, di creazione e difesa di posti di lavoro, puntando più alle condizioni di contesto che all’attribuzione di incentivi finanziari diretti: semplificazione e della facilitazione amministrativa, riduzione di oneri tecnici per le imprese e il lavoro, riduzione del carico fiscale (modulazione IRAP), a partire da quelle minori e dalle PMI, rafforzamento delle condizioni di credito. Le aree di preferenza saranno quelle creatrici di valore aggiunto – come la manifattura e la trasformazione di beni – e di occupazione, come il turismo, l’agricoltura, i servizi.

2.4     Interventi sullo sviluppo economico di natura strutturale  
Saranno necessari interventi - spesso immateriali, di apertura del mercato o di natura di gestione delle competenze regionali - che abbiano effetti non solo di breve ma anche di medio termine sull’economia in materia di:
-  Miglioramento dell’accessibilità fisica al sistema economico, della manifattura, del commercio e del turismo (infrastrutture principali di trasporto, con strumenti tariffari o gestionali)
-       Accesso all’informazione (banda larga e internazionalizzazione dell’offerta televisiva digitale)
- Formazione, con programmi da riorientare alla domanda diretta delle imprese e all’aggiornamento delle competenze reali

2.5     Continuità e sostenibilità del welfare e dei servizi
Le politiche del welfare e dei servizi richiedono una continuità di azione – nella gestione della spesa ma anche nel proseguimento del suo miglioramento di funzionamento e di costo.

2.6     Standard europei e recupero ritardi
In materia ambientale e nelle politiche in cui prevale il livello legislativo europeo, la Valle d’Aosta dovrà mantenere gli standard delle altre regioni europee, ed eventualmente recuperare i ritardi condivisi con il contesto italiano, per esempio sulla qualità dell’aria, gestione dei rifiuti, sostenibilità nei trasporti, politiche della montagna. Il primato del processo dovrà essere superato a favore del primato dei risultati.

3. In questo quadro, gli interventi di tipo economico andranno concentrati e richiederanno specifiche politiche negli assessorati che hanno un riflesso diretto sullo sviluppo economico e l’occupazione, tra cui le attività produttive, l’agricoltura e le foreste, il turismo, la gestione delle finanze regionali, mentre le azioni di sistema andranno concentrate sul lavoro e la formazione, la cultura, l’accesso all’informazione, i trasporti, in particolare nella relazione con l’esterno della Valle.
Le politiche e le riforme istituzionali e dell’autonomia richiederanno un impegno specifico presso l’insieme delle istituzioni valdostane, anche della società civile, nelle associazioni politiche e culturali, con cui un dialogo e una partnership dovranno essere avviati. In Regione sarà necessario creare una capacità di partecipazione attiva alle riforme italiane presso la Presidenza della giunta, ma anche presso l’assessorato alla cultura e la presidenza del consiglio regionale, così come negli assessorati tecnici per la loro parte competenza, e in un dialogo e collaborazione permanente con i parlamentari valdostani.



Allegato

Gli interventi di strategia sugli assessorati tecnici potranno essere, tra l’altro, le seguenti:

Attività produttive: focalizzazione sulla facilitazione all’impresa e al lavoro rispetto alla programmazione e all’incentivo, smontaggio di processi amministrativi (COM (2007) 23), sostituzione degli incentivi con sgravi IRAP, nuovo focus sulle aree d’insediamento, meno immobiliari e più impresa-lavoro, anche con assorbimento delle società in-house

Agricoltura: sburocratizzazione, rafforzamento della facilitazione, formazione alle imprese e ai lavoratori, , commercio e apertura dei mercati, innovazioni (energia, biologico, turismo-territorio ecc.), e interventi come per Attività produttive

Formazione: riduzione dell’impegno sulla programmazione e sui processi a favore della relazione diretta con la domanda delle imprese e del mercato

Cultura:         passaggio dalla conservazione della cultura e del patrimonio (conservazione e restitution) alla sua interpretazione anche come strumento di sviluppo economico, della comunità valdostana e delle persone (cultura come competenze, valore economico del bilinguismo, forza dell’identità valdostana nel lavoro e nei prodotti)


Ambiente:   recupero standard in materia di gestione della qualità dell’aria, dei rifiuti, dell’uso di strumenti adattati (eco-corridoi, servizi eco sistemici, aree sensibili, energia) anche in partenariato con altri assessorati tecnici, con i comuni e con gli operatori economici