1. La crisi economica - globale e italiana - ha avuto importanti ripercussioni
sulla Valle d’Aosta, in particolare con una significativa riduzione delle
risorse destinate al bilancio regionale. Anche le trasformazioni politiche e
sociali italiane – dal fallimento nell’attuazione della riforma del Titolo V
del 2001, alle crisi nel funzionamento dell’amministrazione e della
rappresentanza politica, all’indebolimento della coesione sociale e al declino
culturale – hanno avuto riflessi importanti sulla vita politica valdostana, con
una forte polarizzazione del dibattito, e l’introduzione di problemi di natura
economica, istituzionale, sociale-culturale.
La crisi economica e l’impatto
sul bilancio regionale hanno costretto a concentrare gli sforzi di governo su
diverse questioni, nella gestione dei programmi di investimento pubblici, del
welfare, nella crisi occupazionale e di interi settori economici, come quello
edile. L’Ente Regione ha assicurato la gestione, anche se a volte difficile, e la
conservazione dell’insieme del welfare regionale, con le decisioni e gli
adattamenti che sono stati di volta in volta necessari.
Tuttavia, se si può rivendicare la capacità del governo
regionale nel gestire la fase appena trascorsa con adeguata stabilità, si
deve anche considerare che l’attuale quadro politico, istituzionale ed economico,
richiede un aggiornamento sia delle strategie sia degli orientamenti politici,
e in particolare in vista delle imminenti riforme delle istituzioni e delle
autonomie.
Occorre oggi non soltanto
rispondere alle sfide che si affacciano alla porta della Valle d’Aosta con
misure e strumenti di adattamento, ma anche anticipare i problemi che si profilano. La funzione difensiva non
risulta più sufficiente: essa pone la
Regione in una posizione di conservazione di metodi e politiche ormai meno
sostenibili sul medio termine, per ragioni finanziarie ma anche di mutamento
del quadro esterno, istituzionale ed economico. Alla funzione soltanto
difensiva, quindi controcorrente rispetto a tendenze economiche e politiche sempre
più restrittive, va sostituita una
politica di anticipazione e partecipazione attiva al cambiamento,
soprattutto con l’obiettivo di mantenere,
consolidare e promuovere l’autonomia, nonché il governo dell’autonomia e la sua efficacia.
2. Sotto il profilo politico, l’aggiornamento della strategia ha
riflessi in vari ambiti, fino alla composizione del governo regionale e alla
maggioranza che lo sosterrà. E’ anzitutto opportuno focalizzare le azioni e le
sedi in cui esprimerle.
2.1
Continuità nella gestione della crisi
Il
governo regionale dovrà anzitutto confermare
la propria capacità nell’assicurare la gestione della crisi economica e delle
risorse, in continuità con quanto avvenuto sinora. Occorre quindi un grado
di continuità nella gestione dei processi correnti, in particolare nella
relazione tra le disponibilità di bilancio, gli assessorati tecnici, gli
impegni principali assunti, la sostenibilità del sistema di welfare, il dialogo
tecnico con l’amministrazione centrale.
2.3 Promozione
dell’autonomia nella riforma del Titolo V.
Sarà necessario che le azioni nei diversi settori economici e dello
sviluppo siano sostenute non soltanto da una difesa dell’acquis dell’autonomia,
ma anche da un adattamento delle competenze nel contesto competitivo e
territoriale – italiano ed europeo - in
vista della nuova riforma del Titolo V.
2.2 Interventi di anticipazione per lo
sviluppo economico
Servirà
un approccio anticipatore in materia di
sviluppo economico e occupazione, anche per favorire la compensazione nel settore privato del
lavoro e del reddito che in parte verranno a mancare nei prossimi anni dal
settore pubblico. Le politiche dovranno favorire le buone condizioni d’impresa,
di creazione e difesa di posti di lavoro, puntando
più alle condizioni di contesto che all’attribuzione di incentivi finanziari diretti:
semplificazione e della facilitazione amministrativa, riduzione di oneri tecnici
per le imprese e il lavoro, riduzione del carico fiscale (modulazione IRAP), a partire da quelle
minori e dalle PMI, rafforzamento delle condizioni di credito. Le aree di
preferenza saranno quelle creatrici di
valore aggiunto – come la manifattura e la trasformazione di beni – e di occupazione, come il turismo,
l’agricoltura, i servizi.
2.4 Interventi sullo sviluppo economico di natura
strutturale
Saranno
necessari interventi - spesso immateriali, di apertura del mercato o di natura
di gestione delle competenze regionali - che abbiano effetti non solo di breve
ma anche di medio termine sull’economia in materia di:
- Miglioramento
dell’accessibilità fisica al sistema economico, della manifattura, del
commercio e del turismo (infrastrutture principali di trasporto, con strumenti
tariffari o gestionali)
-
Accesso all’informazione
(banda larga e internazionalizzazione dell’offerta televisiva digitale)
- Formazione,
con programmi da riorientare alla domanda diretta delle imprese e all’aggiornamento
delle competenze reali
2.5 Continuità e sostenibilità del welfare e dei
servizi
Le politiche del welfare e dei servizi richiedono una continuità di
azione – nella gestione della spesa ma anche nel proseguimento del suo
miglioramento di funzionamento e di costo.
2.6 Standard europei e recupero ritardi
In materia ambientale e nelle politiche in cui prevale il livello legislativo
europeo, la Valle d’Aosta dovrà mantenere gli standard delle altre regioni
europee, ed eventualmente recuperare i ritardi condivisi con il contesto
italiano, per esempio sulla qualità dell’aria, gestione dei rifiuti,
sostenibilità nei trasporti, politiche della montagna. Il primato del processo dovrà
essere superato a favore del primato dei risultati.
3. In questo quadro, gli interventi di
tipo economico andranno
concentrati e richiederanno specifiche politiche negli assessorati che hanno un
riflesso diretto sullo sviluppo economico e l’occupazione, tra cui le
attività produttive, l’agricoltura e le foreste, il turismo, la gestione delle
finanze regionali, mentre le azioni di sistema andranno
concentrate sul lavoro e la formazione, la cultura, l’accesso all’informazione,
i trasporti, in particolare nella relazione con l’esterno della Valle.
Le politiche e le riforme
istituzionali e dell’autonomia richiederanno un impegno specifico
presso l’insieme delle istituzioni valdostane, anche della società civile,
nelle associazioni politiche e culturali, con cui un dialogo e una partnership
dovranno essere avviati. In Regione sarà necessario creare una capacità di partecipazione attiva alle riforme italiane
presso la Presidenza della giunta, ma anche presso l’assessorato alla cultura e
la presidenza del consiglio regionale, così come negli assessorati tecnici
per la loro parte competenza, e in un dialogo e collaborazione permanente con i
parlamentari valdostani.
Allegato
Gli interventi di strategia sugli
assessorati tecnici potranno essere, tra l’altro, le seguenti:
Attività produttive:
focalizzazione sulla facilitazione all’impresa e al lavoro rispetto alla
programmazione e all’incentivo, smontaggio di processi amministrativi (COM (2007)
23), sostituzione degli incentivi con sgravi IRAP, nuovo focus sulle aree d’insediamento,
meno immobiliari e più impresa-lavoro, anche con assorbimento delle società
in-house
Agricoltura: sburocratizzazione,
rafforzamento della facilitazione, formazione alle imprese e ai lavoratori, ,
commercio e apertura dei mercati, innovazioni (energia, biologico,
turismo-territorio ecc.), e interventi come per Attività produttive
Formazione: riduzione dell’impegno
sulla programmazione e sui processi a favore della relazione diretta con la
domanda delle imprese e del mercato
Cultura: passaggio dalla conservazione della
cultura e del patrimonio (conservazione e restitution)
alla sua interpretazione anche come strumento di sviluppo economico, della
comunità valdostana e delle persone (cultura come competenze, valore economico
del bilinguismo, forza dell’identità valdostana nel lavoro e nei prodotti)
Ambiente: recupero standard in materia di gestione della
qualità dell’aria, dei rifiuti, dell’uso di strumenti adattati (eco-corridoi,
servizi eco sistemici, aree sensibili, energia) anche in partenariato con altri
assessorati tecnici, con i comuni e con gli operatori economici