(Gazzetta Matin, 18 gennaio 2016)
Nell’ultima settimana abbiamo
assistito a un vivace teatrino sulla zona franca e su una moneta valdostana.
Dietro alle due espressioni si celano processi banali e praticabili, cioè la
possibilità di manovrare le aliquote di alcune imposte, come già anticipato
dalla legge sul federalismo fiscale del 2009 e dall’altra uno sperimentato sistema
di scambi fondato sulla permuta. Tutta roba molto più noiosa che parlare di
zona franca e di moneta valdostana.
Eppure non è soltanto una questione
di comunicazione, è vera passione politica per la specialità valdostana. Pur
apertamente europea, la Valle d’Aosta che spedisce i figli all’estero, che
viaggia, che legge di tutto non può rinunciare ad una pulsione di specificità e
di autonomia, e un po’ anche di chiusura, di particolarismo. Anche in un
momento di stanchezza dell’autonomia, zona franca e moneta valdostana sono
stimoli formidabili per sostenitori e oppositori.
La politica valdostana dovrà
riconoscere l’impraticabilità di mettere in piedi una dogana e di far una
monetina in tempi di euro e di scambi globalizzati. Si concentrerà forse sul
possibile, cioè sulla modifica delle aliquote (chiedendo una norma di
attuazione dello Statuto). La Regione non potrà far molto sul sistema di
scambi, che sono già regolati dal codice civile, salvo coinvolgere le poche
partecipate compatibili. Alla politica resterà come ai valdostani il rammarico
del grande sogno.
L’osservatore esterno non può
invece che guardare affetto questa Valle che non molla, che tiene ferma la sua specialità.
E’ un sentimento che attraversa tutti quanti. Chi arriva da fuori è sempre stupito
per la vitalità politica, per la neve, per il paesaggio incredibile che si vede
da Aosta verso il Rutor, da Rhêmes, Gressoney, Cerellaz, dalla casa di ogni
valdostano. Sono rumori e luci, persone e conoscenti, cibo e tempi, qualcosa di
propriamente valdostano. Se fra quattrocento anni la Valle sarà abitata da
qualcun altro, foss’anche da tibetani convertiti e coperti con il burka, è
probabile che parleranno di zona franca e di moneta.
E saranno certamente
divisi in vari partiti politici in gran lotta tra loro.