lunedì 11 gennaio 2016

Lo Stato è più veloce


Il nuovo anno si apre con un bando statale che estende a tutto il territorio italiano la possibilità per donne e giovani fino a 35 anni di accedere a un mutuo fino a 1,5 milioni per l’autoimprenditorialità, cioè per mettere in piedi un’impresa. Il ministro Madia porterà tra pochi giorni in Consiglio dei ministri un decreto che taglierà una bella serie di partecipate, che per esempio non dovranno essere in perdita (come VDA Structures o il Casinò), oppure non essere di interesse generale (come gli impianti di risalita). Lo Stato supera l’autonomia valdostana in velocità, senza neppure toccare lo Statuto, semplicemente nella gestione quotidiana. 

D’altra parte la Regione è indebolita nei mezzi, dai tagli, dalle teleferiche sul tetto del mondo e da grandi opere interrotte. E’ anche fragile nelle idee: legge sulle partecipate in discussione in Commissione consiliare è tesa a rafforzarne trasparenza, controllo e indirizzo mentre il decreto Madia va più veloce e trasforma il campo di gioco, cancella e resetta. Mentre l’amministrazione regionale è ripiegata sulla propria pancia piena di idee vecchie e sepolte, i progetti a favore dei giovani e delle donne vengono dallo Stato e non più da Palazzo Deffeyes.

Non sappiamo se qualcuno si sia finalmente allarmato alla lettura del bisturi del decreto Madia. Dopo mesi di avvertimenti si è forse chiesto come salvare CVA, che pure riposa su una secolare battaglia per le acque dei valdostani, pur negletta dalla stessa Finaosta che ha invece considerato l’azienda buona per far concorrenza ad altre imprese in Piemonte o in Puglia. Vi sono ovviamente clausole di salvaguardia delle competenze statutarie, ma sarà difficile sottrarsi dall’applicazione dei principi e dei criteri della sforbiciata Madia, così ben dettagliati. D’altra parte, è sufficiente guardare al cadavere della vecchia centrale del latte di Aosta oppure al grande inutilizzato edificio di Piazza Narbonne oppure alla chiusura della Pré-Saint-Didier per capire che la Regione è senza respiro e con poche idee. 

Ciò che si vede è che le riforme vengono da Roma e che governo e Consiglio regionale sono superati in velocità. Davvero l’autonomia valdostana deve in fretta trovare un nuovo modello politico e organizzativo, per non svanire del tutto in quest’anno bisesto.
Enrico Martial