lunedì 4 maggio 2015

Domani accadrà

(Gazzetta Matin, 27 aprile 2015)

In Consiglio Valle, malgrado il 18 a 17 su cui poggia la maggioranza, malgrado l’apparente vivacità delle interrogazioni dell’opposizione, il governo del presidente è per il momento saldissimo. Il controllo sull’esecutivo è certo continuo, ma nulla di solido si vede oltre questa nobile funzione: una prospettiva, una capacità di governo. Separatamente, alcuni consiglieri mostrano capacità amministrative; ma la visione più generale traballa, manca l’orizzonte politico e non solo la squadra.

Oggi non si vede un sostituto alla persona del presidente, né altra capacità per governare e non solo amministrare una regione piccola ma con un sacco di competenza politica e tecnica come la Valle d’Aosta. Con l’economia a un cambio d’epoca, con gruppi d’interesse che dovranno perder posizioni senza rivoltarsi (troppo), con l’autonomia da mantenere in equilibrio tra consenso interno e salvaguardia dei rapporti nazionali, con dozzine di problemi pronti a complicarsi: rifiuti, autostrada, turismo, imprese, sicurezza, allevatori, noleggiatori, guide turistiche, insegnanti, impiegati del Casinò, impiegati forestali, impiegati sanitari, impiegati regionali, mogli, mariti, zii e cugini.

Secondo la nostra legge regionale, non si può stare in giunta per più di due legislature, e a rigore Rollandin al prossimo giro potrebbe fare solo il consigliere, a meno che non si vada a votare subito, cioè entro l’autunno. Ma sarebbe solo un respiro supplementare, altri due anni e mezzo. E per andare a votare subito occorrerebbe un disastro alle comunali di Aosta, la frantumazione della maggioranza, cioè un prezzo piuttosto alto.

D’altra parte, in due anni e mezzo, l’alternativa sostenibile, da una parte o dall’altra, non si vede, e il prezzo di allora potrebbe essere non meno elevato: in assenza di un governo capace, potrebbero essere a rischio pace sociale, autonomia ed equilibrio dei conti.
Eppure la scadenza è quella. Sarebbe forse ora di prenderne atto e di mettersi a preparare un gruppo capace di governo e non solo di sudditanza obbediente o protestataria. Lo stesso presidente e i partiti dotati di buon senso dovrebbero costruire un percorso – che non è solo di persone ma di visione - che permetta di assicurare in modo sopportabile la futura gestione delle grane ordinarie, e di attrezzarsi rispetto ai possibili venti e tempeste che passano sopra le nostre montagne e che possono, come già fanno, scendere a valle.

Enrico Martial

Note
cfr. art. 3, comma 3 Legge regionale 7 agosto 2007, n. 21
Disposizioni in materia di modalità di elezione del Presidente della Regione e degli Assessori, di presentazione e di approvazione della mozione di sfiducia e di scioglimento del Consiglio regionale
(B.U. 14 agosto 2007, n. 33)

http://www.consiglio.regione.vda.it/banche_dati/leggi_regolamenti/dettaglio_i.asp?pk_lr=4123&versione=V